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Il tempo del progresso ... autunno 2021

clara pedrotti

Se l’è ‘sto chi el progresso, beati i me tempi!”

               (se è questo il progresso, beati i miei tempi!)

               Papà ripeteva spesso queste parole quando vedeva tutti con l’affanno per correre la gara contro il tempo, che immancabilmente vede vincere il tempo e noi sconfitti, stanchi e mai sazi.

                Le nostre giornate sono quasi sempre scandite dal ritmo delle lancette (anche se a dire il vero di lancette ne vediamo poche): tante, troppe cose da fare, impegni che riempiono sempre troppo le giornate.

                La fretta ci toglie la bellezza degli incontri, la profondità degli sguardi, la dolcezza di una carezza, lo spessore e la forza delle parole.

La fretta non ci fa assaporare l’importanza delle piccole cose, non ci fa accorgere di chi abbiamo accanto, la fretta toglie l’armonia ai nostri gesti, ai nostri pensieri, al nostro esistere.

                In questi giorni le nostre giornate sono un po’ più lente: se ci fermiamo e guardiamo agli scorsi mesi, vediamo che anche noi abbiamo corso, troppo. In parte è normale: in estate il lavoro chiama e ci impegna tanto, quest’anno in modo particolare: non abbiamo accolto e seguito i nostri clienti come avremmo voluto, siamo stati mancanti nelle risposte: ci dispiace, scusateci! La fretta toglie anche la ricchezza dei sorrisi, il piacere dell’ascolto e della condivisione.

                Riuscissimo ad abitare la lentezza! Ci permetterebbe di crescere e di maturare in una dimensione migliore.

                Sicuramente le nostre viti e le nostre uve hanno seguito il giusto ritmo della natura arrivando a donarci acini maturi, sani e saporiti.

                La stagione ha avuto qualche periodo birichino, ma fa parte del gioco: un’annata perfetta, che segua le nostre richieste ed i nostri desideri è pura utopia. In luglio, quando l’uva era stata appena sfogliata, perfetta per ricevere il calore del sole e la carezza dell’Ora, è stata colpita anche dalla grandine, resa ancora più forte dal vento: ennesimo passaggio in vigna per togliere tutti gli acini colpiti e danneggiati. Un lavoro lungo e lento, lontano dalla fretta, ma che ci ha permesso di portare alla maturazione dei grappoli senza troppi problemi, per arrivare alla vendemmia con l’uva sempre più curata e saporita, che sa del sole, del vento, della terra, delle mani, del sudore e della passione.

                In questi giorni stiamo togliendo le ultime vinacce; le fermentazioni sono andate bene. Ora il tempo e la pazienza ci accompagneranno nei prossimi mesi e nei prossimi anni nella cura dei vini, senza fretta, con la convinzione che il rispetto del ciclo della natura sia l’essenza del nostro ciclo su questa terra.

                Anche quest’anno è arrivato il periodo della nostra pausa: riapriremo sabato 4 dicembre.

               Il nostro grazie a tutti per averci accompagnati anche quest’anno, per non averci mai fatto mancare il vostro sostegno e le vostra presenza, grazie di cuore!

 

“Una cosa alla volta: la fretta ha il potere

di trasformare in schiaffo una dolce carezza”

 

Rosanna, Tullia, Clara, Giuseppe e Katarina